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BANCA FIDEURAM
PERSONALE
Maggio - Giugno 2006
PRESENTAZIONE A CURA DI RADIO WOLAND & AKI ROY
È in corso nella sede di Banca Fideuram fino al 23 giugno un’esposizione di opere recenti dell’artista Walter Gadda, che si ripresenta a Bergamo dopo alcuni anni di assenza espositiva. Gadda, che da alcuni anni vive e opera per lo più in Francia, presenta in questa mostra una decina di opere realizzate quasi tutte negli ultimi due anni di attività. Le opere esposte, collocate in differenti spazi dell’istituto bancario, creano una sorta di libero percorso che efficacemente interseca delle normali attività della filiale.
Sono opere dal forte impatto visivo, giocate su tonalità accese di colore e spesso monocrome, talora con piccoli inserti di colore vivido e contrastante o di materiali eterogenei o di un disegno sottostante e appena accennato, quasi a voler suggerire la memoria di un paesaggio improbabile o di una parvenza di figura. Sono opere che sconfinano dal recinto tradizionale della pittura per dialogare e confrontarsi con la terza dimensione; una pittura che diventa scultura, o viceversa, in un continuo gioco di ammiccamenti e di rimandi.
Il supporto, uno spesso strato di gommapiuma che sostituisce la tradizionale tela del pittore, viene imbevuto di colore denso e squillante, per lo più smalti industriali, colore a olio, talvolta mescolanze alchemiche, con un procedere lineare solo apparentemente asettico e distaccato nel suo riproporsi con deliberata, meccanica serialità. Il “pittore” non è, tuttavia, mai assente dall’ opera e lascia sulle superfici impalpabili tracce, sottili “incongruenze” di materia, impuntature e minimi gesti come in un ostinato, deliberato “recupero” del “mestiere” - la pittura riferisce anche solo a sé stessa - pur in presenza di intenzionalità a volte scopertamente simboliche e posizioni critiche. Si esprime una gestualità non esibita, un urlo sommesso e, nella fattispecie, strozzato da una “cellofanatura” in guisa di confezione che sembra voler rimandare alla confezione del prodotto di consumo, laddove spesso e sempre più frequentemente il contenitore, l’imballaggio è il vero prodotto e il contenuto, sempre di più un “disvalore”. E del resto una posizione quantomeno critica ci pare di poter leggere nei confronti dei “cantori di certezze” se una delle opere esposte dal titolo Cielo geometrico ci offre una rigorosa simmetria di bulloni su un fondo di gomma nera, totemica valenza di quanto non rientra nel modo di vedere codificato. Un’interpretazione questa, un modo di vedere possibile, certamente non esclusivo né forse privilegiato. Di fronte a noi rimane sempre al pittura, squarci di colore stagliante esaltati nel timbro e nella loro purezza dal polietilene che li avvolge e li “fissa”, dove la pittura vuole e può essere solo se stessa, toccando a volte apici di struggente disperata bellezza.
Stendardo - 2005- CM 163 X 63
Domenica mattina su una spiaggia del Sebino - 2005 - CM 163 X 63